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ROVINE DI GUERRA – Giulio Turcato e sette giovani artisti a confronto

2017-06-21 / 2017-09-19



La mostra intende rendere omaggio ad uno dei maestri dell’Astrattismo romano del secondo Dopoguerra, Giulio Turcato (Mantova, 1912 – Roma, 1995), tessendo un dialogo ideale con alcuni artisti di nuova generazione formatisi all’Accademia di Belle Arti di Roma: Francesca Biundo, Sara Braga, Marco Eusepi, Lorenzo Ghimenti, Lorenzo Gramaccia, Flavio Orlando e Amedeo Porru. Al centro del confronto vi è il tema delle rovine di guerra, soggetto che da sempre ha suscitato l’interesse di artisti ed intellettuali e che parla di assenza di un qualcosa ormai perduto quanto di viva presenza di ciò che nel tempo e nel conflitto è sopravvissuto, eredità forte – sia collettiva che strettamente personale – che getta un ponte tra passato e futuro, nel tempo presente. “Rovine di Varsavia” (1950), unica opera di Giulio Turcato presente in mostra e inedita per la città di Roma, è tra le ultime Rovine archiviate e funge dunque da punto di partenza per un confronto anche generazionale. Attualmente proveniente da una collezione privata romana, il quadro è appartenuto per decenni a Piero Luigi Siena, primo direttore del Museion di Bolzano che con Turcato condivideva città di origine e anno di nascita. La mostra, a cura di Maria Vittoria Marchetta, è realizzata con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma e comprende opere inedite dei sette giovani artisti.